Reportage di Matteo Nardone

La Neve a Roma - 13/05/2014

i fiocchi di neve cadono sulla città eterna e stendono un velo bianco sulle case, sulle strade, sui monumenti, sugli alberi, sui prati, rendendo tutto immacolato. Mi sembra di trovarmi in un'altra dimensione.

 

Sistemo lo scooter sul marciapiede, mentre tutt'intorno le strade sono intasate tra auto e urla; attraverso la strada e m'immergo nell'incanto del silenzio di Villa Borghese, fino a qualche ora fa verde ed ora d'improvviso tutta bianca, con gli alberi che sembrano ombrelli.
Il cielo grigio diffonde la sua luce intorno a me, ogni tanto si ode un refolo di vento che muove gli alberi e indirizza altrove i fiocchi di neve che continuano a cadere.

 

il silenzio surreale avvolge anche me, mi lascio trasportare dall'atmosfera da fiaba, i miei passi sulla neve, le impronte che lascio dietro testimoni del mio cammino.
Alcuni uccelli sfidano il freddo e la neve, la nebbiolina e la neve offuscano l'orizzonte, il luogo di solito popolato da tanta gente ora è vuoto, ammantato di bianco, l'acqua continua a cadere dalla fontana, se chiudo gli occhi mi sembra di sognare...

 

Nel mio girovagar giungo in prossimità della terrazza del Pincio, due o tre curiosi cercano di affacciarsi: lottano per non scivolare, ma di fronte si vede a malapena piazza del popolo con il suo obelisco, del Cuppolone non v'è traccia, misteriosamente inghiottito dalle nubi e dalla neve, i tetti delle case imbiancate. Il vento punge il mio viso mezzo coperto dalla sciarpa, mi volto e il bianco avvolge i miei occhi, con il grigio del cielo un tutt'uno magico.

 

Altri passi sulla neve, cercando di non cadere, la meraviglia negli occhi di chiunque si avvicina, testimoni di un piccolo miracolo della natura. Roma sotto la neve è un qualcosa di unico, di magico, di assolutamente improbabile ma quando accade di straordinario. Non posso non documentare tutto questo. E' un'occasione unica.

 

scendo dal pincio e passo dopo passo verifico con i miei occhi l'effetto della neve in diversi luoghi della città eterna: piazza del popolo, il lungotevere, castel sant'angelo, san pietro, il fiume, fontana di trevi, i fori, il colosseo, il circo massimo, tutto incredibilmente imbiancato.

 

Sensazioni uniche, difficili da racchiudere in poche parole, cammino con il sorriso fisso sul mio volto, nonostante le scarpe bagnate, la stanchezza, il freddo; la gioia di vivere queste emozioni, di essere testimone privilegiato di uno spettacolo meraviglioso, palle di neve che volano in mezzo ai fori imperiali, pupazzi di neve che spuntano in prossimità delle acque del Tevere, ciclisti che si avventurano sulla neve, è tutto meraviglioso.

 

Ad un certo punto, mentre cammino, già un pò dolorante in mezzo alla neve, il fiume da una parte, le auto ferme con la neve sopra, ecco che dal ponte sbuca una ragazza, così all'improvviso, sugli sci di fondo, che con naturalezza, mi osserva, sorride e continua il suo cammino ritmato sugli sci percorrendo il marciapiede del lungotevere, come se fosse in una pista di alta montagna. A dir la verità un pò l'ho invidiata.

 

Come posso dimenticare lo spettacolo dei bambini che giocavano a palle di neve e soprattutto scendevano con lo slittino sul circo massimo? a primavera dominano le rose, in questa straordinaria occasione a farla da padrone è il bianco della neve, e le rovine degli antichi palazzi sul Palatino, testimoni della civiltà romana, che tante ne hanno potute vedere, ora osservano divertiti

 

dall'alto del Gianicolo, un uccello osserva stupito: "cos'è accaduto a questa città, d'improvviso di bianco vestita?" laddove un tempo si combatteva per difendere gli ideali di libertà, ora domina la pace e la tranquillità che la neve porta come un dono con sè